Gli antagonisti del aldosterone riducono la mortalità generale nei pazienti con scompenso cardiaco e in quelli con infarto miocardico
Il blocco farmacologico dell’aldosterone è stato impiegato per trattare l’infarto miocardico acuto e l’insufficienza cardiaca coronarica.
Ricercatori dell’University of Alberta ad Edmonton in Canada hanno analizzato le evidenze sull’efficacia dello Spironolattone ( Aldactone ), Eplerenone ( Inspra ) o Canrenoato ( Kanrenol ) nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra.
L’analisi è stata compiuta su 19 studi clinici, controllati e randomizzati ( 4 nell’infarto miocardico acuto e 15 nello scompenso cardiaco; n=10.807 pazienti ).
Quattordici studi hanno riguardato lo Spironolattone, 3 l’Eplerenone e 3 il Canrenoato.
Il blocco dell’aldosterone ha ridotto la mortalità totale del 20% ( rischio relativo, RR=0,80 ).
La mortalità totale è stata ridotta sia nei pazienti con scompenso cardiaco ( RR=0,75 ) che in quelli con post-infarto miocardico ( RR=0,85 ).
Solo 9 studi hanno riportato dati di ospedalizzazione e la riduzione del rischio relativo è stata del 23% ( RR=0,77 ), anche se il 98% degli outcome ( esiti ) è venuto da due soli studi clinici.
La frazione d’eiezione è migliorata in 7 studi che hanno riguardato l’insufficienza cardiaca, che hanno valutato questo outcome ( differenza media pesata: 3,1% ).
Dall’analisi è emerso che l’impiego degli antagonisti dell’aldosterone riduce del 20% la mortalità per qualsiasi causa in un gruppo clinicamente eterogeneo di partecipanti a studi clinici con scompenso cardiaco e post-infarto miocardico.
Inoltre è stato osservato un miglioramento del 3,1% della frazione d’eiezione. ( Xagena2009 )
Ezekowitz JA, McAlister FA, Eur Heart J 2009; 30: 469-477
Cardio2009 Farma2009
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